Non è insolito a chi si accosta allo studio e alla letteratura dei temi umanistici, che siano di carattere filosofico, psicologico o spirituale, incorrere sul concetto dell’inconsapevolezza umana causata da un apparente stato di sonno in cui essa vive. L’Essere umano è addormentato, ci dicono, e per quanto tutto ciò possa creare una resistenza nei nostri pensieri, sta di fatto che i più grandi Iniziati e Maestri della storia concordano con questa teoria. Fin dai primi anni in cui mi sono avvicinato alla ricerca interiore, nonostante l’ostilità che queste affermazioni suscitavano sulle mie riflessioni, mi sono sforzato di comprenderne il significato reale senza fermarmi alla semplice interpretazione letterale dei termini. Infatti, come ci si può considerare addormentati, sapendo che ogni santo giorno ci alziamo dal letto e trascorriamo un’intera giornata a fare cose, e che tutto ciò è scandito sia dagli orologi che dal ciclo del Sole e della natura. Bisogna allora considerare che i
A differenza di ciò che ad ognuno di noi pare logico pensare, ovvero di essere persone sufficientemente evolute ed autodeterminanti, in realtà per chi li sa vedere, coesistono dentro di noi molti tratti che non denotano dei segni distintivi, ma un conflitto tra diverse parti che lottano per prendere il sopravvento a seconda della situazione che stiamo vivendo. Come se non fossimo una cosa sola, o integra, e non è difficile riconoscerlo quando notiamo che in alcune circostanze della vita è l’insicurezza a prendere il sopravvento, mentre in altre situazioni analoghe manifestiamo tutto il contrario, come ad esempio avviene nel relazionarsi con gli altri. Per questo motivo a volte siamo più disponibili verso la vita, mentre in altre situazioni esplodiamo di gelosia e tendiamo a prevaricare manifestando ottusità , seguendo un turbinio di emozioni senza batter ciglio che prima ci solleva e poi ci schiaccia, trovando la cosa normale e spontanea, senza mai porsi nel dubbio di comprendere il r