PROCESSO EVOLUTIVO DELL'ESSERE
pratica
e teoria
- L'ESSERE - Coscienza, Anima
- DUALITA' - Oggettivo, Soggettivo
- EQUILIBRIO - Corpo, Mente, Emozioni
- MATERIA - Karma, causa ed effetto
- AZIONE - Volontà
- FAMIGLIA - Risultati, relazioni
- SPIRITUALITA' - Saggezza, conoscenza
- AMORE - Infinito
- CONOSCENZA - Consapevolezza
La nostra coscienza (1) si manifesta attraverso il
principio della dualità (2), il quale ne consente l'espressione solo
attraverso l'equilibrio delle proprie funzioni (3). L'equilibrio è
ciò che permette di armonizzarsi e allinearsi con le leggi evolutive
(4), sviluppando azioni volontarie (5), al fine di produrre dei
risultati oggettivi sul piano materiale (6). Ogni esperienza si
trasforma in conoscenza (7), rivelando il suo intrinseco significato
(8), fino a prendere coscienza della propria esistenza (9).
PRINCIPIO DEL TRE La via dello Yoga
metafora della carrozza di Gurdjieff
L'equilibrio di
questo Principio Evolutivo (3) non è un dato di fatto, ma una
condizione da conquistare, che in primo luogo può essere osservata
in un modo oggettivo
solo attraverso la pratica. Anche conosciuti come "centri
principali", corpo-mente-emozioni possono armonizzarsi (4)
attraverso le azioni consapevoli di una Disciplina (5), inducendo il
praticante a ricercare consapevolezza in tutti gli ambiti della sua
vita (6).
Tuttavia,
l'espressione dell'Essere (1) attraverso la dualità (2), potrebbe
procedere anche in una direzione opposta, ovvero attraverso
un'osservazione soggettiva
non equilibrata (3), incapace di armonizzarsi (4) e di
sviluppare azioni consapevoli (5), mancando di produrre quei
risultati necessari alla sua evoluzione (6).
Essendo
per sua natura un processo consapevole, l'evoluzione dell'Essere
necessità di risultati oggettivi (6) per poter procedere (7-8-9). Il
mancato raggiungimento di questo obiettivo, può solo dipendere a
monte dalla mancanza di equilibrio nelle proprie azioni, pensieri e
parole, i quali si esprimono per lo più attraverso l'identificazione
e i luoghi comuni, ed impediscono una oggettiva osservazione di sè.
Le
azioni quindi vengono compiute, ma sono spesso fraintese dalla nostra
soggettività, la quale si origina dall'eccessiva attivazione di uno
dei nostri tre "centri principali". E implicito ad esempio,
che anche un'emozione può scaturirsi dall'eccessiva attivazione
della nostra mente, privandoci di esprimere le nostre vere emozioni,
e nonostante tutto ciò sia messo chiaramente in evidenza da un
profondo e costante stato di malessere, per chi si trova a vivere
questa condizione.
Quando le nostre emozioni sono generate dalla mente, ciò produce
solo timore e grande paura dei cambiamenti, come rischiare di perdere tutto
(le proprie convinzioni). In realtà si è solo incapaci di generare
nuove aspettative, è questo per la mente equivale a perdere il
controllo essendo spesso identificata soggettivamente. Tutto ciò alla nostra
percezione si manifesta attraverso un profondo stato d'insicurezza.
Solo
una Disciplina completa è in grado di spezzare le abitudini e di
colmare quel vuoto. All'inizio per un allievo è difficile osservare
quanto il suo "centro emotivo" partecipi alla pratica, può
tuttavia verificare che l'ordine dei suoi pensieri cessa di avere il
sopravvento, sperimentando una condizione di sè che non saprebbe
descrivere, se non ahimè attraverso l'ennesimo luogo comune.
L'abbiamo ripetuto molte volte: lo Yoga non rilassa, bensì produce una
condizione di equilibrio per uno scopo preciso. Le passeggiate o i
massaggi rilassano, e possono essere ricondotti ad azioni consapevoli
(5), ma possiedono una rilevanza transitoria sulla
nostra condizione interiore.
"L'effetto"
di una pratica invece, oltre ai risultati immediati e benevoli, anch'essi transitori, ad un livello più profondo struttura e
predispone il praticante con l'equilibrio necessario per prendere coscienza anche dell'origine dei suoi risultati, e colmando quel vuoto, inizia ad
intuire il senso elevato dello Yoga e a nutrire per esso un profondo rispetto.
Gli
effetti benevoli inducono a comprendere le cause delle proprie
disarmonie. Tutto ciò non può che elevare le intuizioni del
praticante, e a guidarlo alla comprensione delle ragioni
interconnesse nei suoi processi evolutivi.
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APS SHAKTI
NOVELLARA (RE) COD. FISC: 92009900199 – WORKSHOP DEL 29/12/2018
INCONTRO
TENUTO DALL'ISTRUTTORE DONATO TORREGGIANI